martedì 27 settembre 2011

Disoccupazione e precariato in Friuli: l'indifferenza della CGIL

Cari Amici di Quiudinelibera, come ho già scritto numerose volte il nostro gruppo ha a cuore i destini delle persone catturate nella spirale della disoccupazione e della precarietà lavorativa ed è nostra intenzione fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per trovare, assieme a chi vive questi problemi, delle risposte valide a un dramma sempre più grande, che comincia ad essere molto diffuso anche da noi in Friuli, checché ne dicano le statistiche, che comunque non inducono all'ottimismo.
Di più, sarà interessante analizzare come vengono calcolate le statistiche inerenti all'occupazione, sulla base di quali fattori e in che modo: stiamo infatti preparando uno studio in merito a questo.
Riguardo alle iniziative che vorremmo mettere in atto, ci sono già stati dei contatti fra Quiudinelibera e diversi enti, pubblici e privati.
In particolare, il mese di maggio scorso, contattavamo quello che dovrebbe essere il sindacato più a sinistra della Triade, la Cgil, nella persona del segretario regionale Abdou Faye, che in seguito ad alcuni colloqui telefonici e via e-mail ci riceveva nella sede di Via Bassi a Udine e ci assicurava l'interesse del Sindacato in merito ad un convegno da noi proposto sulle tematiche della disoccupazione e della precarietà a Udine e provincia, proponendoci la data del 24 luglio o, in alternativa, un giorno della seconda settimana di settembre.
La cosa non poteva che apparirci come una iniziativa interessante per sensibilizzare l'opinione pubblica, cercare di coinvolgere quanti più cittadini possibile, specialmente le persone colpite dalla crisi del lavoro, e cercare quindi delle vie da percorrere per rilanciare l'occupazione e per proporre delle misure più efficaci di quelle attuali per indennizzare i disoccupati, visto che diverse categorie di lavoratori, si pensi ad esempio ai soci di cooperativa, non hanno diritto ad alcuna forma di indennità.
Bene: dopo aver valutato che la data di luglio ci appariva troppo vicina per permetterci di mettere in campo un lavoro logistico, organizzativo e di contenuto di un certo livello e che il periodo estivo raramente è adatto a un'ampia partecipazione di pubblico per iniziative di questo genere, propendevamo per il mese di settembre, trovando da eccepire soltanto sull'orario dell'evento, fissato alle ore 15.
Ci sembrava che a quell'ora molti precari non avrebbero potuto presenziare, essendo ancora al lavoro; insomma, volevamo una riunione che permettesse a tutte le categorie di lavoratori di essere partecipi, non solo ad alcune.
Ma avremo presto dovuto constatare che tra il dire e il fare...
Per farla breve: malgrado il nostro attivo interessamento, testimoniato dalle tante telefonate e dalle e-mail inviate al segretario Faye e, in un paio di circostanze, a Franco Belci, segretario generale della Cgil in regione, nulla si muoveva.
Lunghi periodi di silenzio, alternati a risposte in cui ci si scusava, da parte di Faye, per non aver potuto dare priorità alla cosa e via di questo passo.
Al momento, appare abbastanza evidente che a questi signori di organizzare l'evento in questione non può importare di meno: queste cose, se si devono fare, e credo che sia giusto farle, bisogna farle credendoci veramente, con impegno e senza impiegare un anno soltanto per fissare una data.
Aspetto di essere smentito.

 Renato Valusso

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